La figura intellettuale

Alcune idee…Estr
(estratto di una bozza di lettera di Piergiovanni a Donzelli)

 

L’intellettuale Piergiovanni è una scoperta postuma, recentissima; solo lo studio del fitto carteggio intercorso con Monti, Crocenzi e Donzelli (con Cavalli i rapporti sono alquanto distanti, se non del tutto inesistenti per quanto risulta dalla documentazione conservata presso l’Archivio Storico della Gondola) ha permesso di valutare la posizione di Piergiovanni rispetto agli altri grandi.
Non una posizione di subordine, si badi, ma un trattare da pari a pari con gli attori del rinnovo intellettuale di quegli anni; Monti e gli altri si rivolgono a Piergiovanni con una deferenza che lascia ben intendere la considerazione di cui gode.
Ma anche l’ambito marchigiano e non solo (intrattiene rapporti con il Circolo Fotografico bolognese, con l’Associazione Fotografica napoletana…) chiede spesso il conforto della sua opinione in merito a varie iniziative: l’organizzazione di mostre, la partecipazione ai concorsi, la scelta di immagini per le riviste specializzate.
Sono tuttavia i rapporti con Monti, Donzelli e Crocenzi quelli più significativi e approfonditi.

 

Crocenzi–20-09-59-3
(estratto dalla lettera di Piergiovanni a Crocenzi del 20 settembre 1959)

 

Con Monti l’intesa è totale; Piergiovanni riconosce e condivide il pensiero carismatico del Maestro ossolano soprattutto per quanto concerne il superamento dei logori schemi (d’intenzione espressiva e di applicazione) che avviluppano la fotografia italiana.
Accompagna il sogno di Crocenzi di creare una rete di circoli che applichino i dettati del C.C.F. con tutte le novità che questo “temerario” progetto comporta; una partecipazione destinata a naufragare di fronte all’intransigenza di Crocenzi che contrasta con l’autonomia intellettuale di Piergiovanni.
Donzelli, di cui apprezza la grande preparazione fotografica e la severità dei giudizi, è l’uomo a cui più volentieri fa riferimento e con il quale scambia opinioni e pareri sul procedere ideale della fotografia; ne scaturiscono considerazioni e orientamenti che in taluni passaggi anticipano di molto l’evoluzione della fotografia contemporanea in Italia.

Da sinistra: Angeloni, Piergiovanni e Bruno a Portonovo (estate 1960)
Da sinistra: Angeloni, Piergiovanni e Bruno a Portonovo (estate 1960)

A conferma del “peso” intellettuale di Piergiovanni vale la pena di ricordare gli accorati appelli di Berengo Gardin, Giancarlo Angeloni e Giuseppe Bruno affinchè – siamo all’inizio degli anni ’60 allorchè la Gondola entra in crisi – assuma (lui residente nelle Marche…) la presidenza del Circolo.
Nella buona sostanza, il carteggio documentario rivela un’inedita figura di intellettuale e di operatore culturale che trova una collocazione ben definita nell’Italia fotografica di quegli anni e che per troppo tempo è stata ignorata.
Una lacuna, si direbbe, che la revisione storica spettante agli studiosi non può non colmare; fu un po’ colpa del Piergiovanni medesimo che per vari motivi, anche caratteriali, gradualmente si assentò dalla scena fotografica.
Un peccato, perché il perdurare del suo contributo al rinnovo della nostra fotografia sarebbe stato sicuramente utile e significativo. Spetta al mondo della cultura, e non solo, fare in modo che questa felice riscoperta abbia il giusto rilievo e la collocazione che merita nella storia fotografica nazionale.

Manfredo Manfroi